SEGESTA
Si ritiene che i primi scontri tra Segesta e Selinunte risalgano al 580 - 576 a.C. Altro episodio noto è quello del 454 a.C.. Poi nel 415 a. C. a seguito della richiesta di aiuto ad Atene, quest'ultima interviene, ma tale intervento si risolve in un disastro. Quindi si allea con i Cartaginesi, e ne scaturisce la guerra che porta alla distruzione di Gela, Imera, Agrigento e Selinunte. Subisce quindi il dominio di Cartagine ingombrante alleata. Poi nel 397 a.C. paga il prezzo di tale alleanza subendo l'assedio di Dionisi di Siracusa.
Segesta, prima alleata di Agatocle, fu quindi dallo stesso Agatocle distrutta e circa diecimila dei suoi abitanti furono passati per le armi. Rinasce e si allea di nuovo con i Cartaginesi, ma all'inizio della prima guerra punica fu lesta a passare dalla parte dei romani ed ancora una volta fu assediata (260 a.C). ma la prontezza nella scelta di campo gli valse la concessione di privilegi ed un trattamento di rispetto. Nel 104 a.C. una rivolta di schiavi guidati da tale Atenione parte da Segesta. Il suo territorio fu teatro delle malefatte di Verre, si ritiene che infine sia stata distrutta dai vandali, e che rinata in parte sia stata ulteriormente distrutta in data imprecisata.
Per quanto riguarda la mitologia Virgilio fu il primo a citare Segesta nelle sue opere infatti rifacendosi ad antichi miti attribuisce proprio ad Enea la fondazione di Segesta. L'eroe troiano, dopo aver abbandonato l'amante Didone a Cartagine, sbarcò a Drepanum, cioè a Trapani. Qui un incendio distrusse parte delle navi, e questo fece traboccare la delusione e la stanchezza di molti compagni d'Enea, che non vollero più continuare il viaggio. Allora Enea li lasciò in Sicilia, nel regno leggendario di Aceste e assegnò loro il terreno per una città, che prese il nome di Acesta. Da Acesta ad Egesta e quindi Segesta il passo è breve, e perciò, ad affidarsi al mito, l'origine della città sarebbe stata troiana.
Il Tempio Si è pensato dapprima che la costruzione del tempio fosse stata interrotta nel 409 a.C., all'epoca della soggezione politica della città a Cartagine, ma studi più recenti hanno dimostrato che il tempio famoso di Segesta non era affatto un tempio. Esisteva cioè solo i portico esterno, destinato a circondare uno spiazzo erboso ove si trova un altare sacrificale all'aperto. L'insieme aveva la forma del tempio greco, e questa era una concessione al gusto grecizzante che allora si faceva strada tra gli Elimi. |
Il Teatro
Dal cosiddetto tempio si può andare verso il teatro, attraversando un ampia zona ove sorgeva l'antica Segesta. Di essa non restano che pochi relitti delle fortificazioni, con segni di porte fortificate e di cortine murarie.
Sorto nel III secolo a.C. a 400 metri di altezza, il teatro di Segesta è rivolto verso Nord per far godere agli spettatori l’incantevole vista sulle colline e sul mare lontano.
Il teatro è in alto, sul Monte Barbaro, a 400 metri d'altitudine, in modo da poter godere dalle sue gradinate lo spettacolo immenso della e del mare. I gradini sono una ventina scavati nella viva roccia e si dividono in 7 cunei. La larghezza totale del teatro è di 63 mt. Sotto la scena furono eseguiti degli scavi, e furono trovati alcuni misteriosi ambienti di almeno 10 secoli anteriori alla nascita di Cristo. Si tratta probabilmente di costruzioni di Segesta sono tra le meglio conservate nell'antichità? Forse perché, circondate da monti alti e rocciosi rimasero fuori dagli itinerari delle grandi correnti migratorie dei popoli e dei vari eserciti nel turbolento Medioevo siciliano.
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